Definizione
Il Centro diurno assistenziale è
una struttura socio-sanitaria a carattere diurno destinata ad anziani con
diverso grado di non autosufficienza.
Finalità
Il Centro diurno assistenziale ha
tra le proprie finalità:
- offrire un sostegno ed un aiuto
all'anziano e alla sua famiglia;
- potenziare, mantenere e/o
compensare abilità e competenze relative alla sfera dell'autonomia,
dell'identità, dell'orientamento spazio-temporale, della relazione
interpersonale e della socializzazione;
- tutela socio-sanitaria.
Capacità ricettiva
La capacità ricettiva del Centro
diurno assistenziale va di norma da un minimo di 5 ad un massimo di 25 ospiti.
Nel Centro diurno assistenziale
devono essere presenti:
- una zona soggiorno, una zona
pranzo, una zona riposo ed una zona destinata ad attività di mobilizzazione,
per una superficie complessiva sufficiente in rapporto alla capacità ricettiva;
- servizi igienici attrezzati per
la non autosufficienza: n. 1 fino a 10 ospiti o n. 2 oltre i dieci ospiti;
- servizi igienici per il personale
separati da quelli per gli ospiti.
I locali sopraindicati possono
essere condivisi - fermo restando la necessità di separate autorizzazioni al
funzionamento - con altra tipologia di struttura per anziani presente
nell'immobile (ad esempio Casa Protetta/RSA); in tal caso le dimensioni e
l'articolazione degli spazi dovrà tenere conto del numero complessivo di utenti
che può essere presente nei locali e dovrà essere indicato nell'autorizzazione
al funzionamento per quali locali e con quale altra struttura vengono
condivisi.
Requisiti organizzativo-funzionali
Nel Centro diurno assistenziale
devono essere garantiti i seguenti servizi e prestazioni:
- somministrazione pasti;
- attività aggregative,
ricreativo-culturali e di mobilizzazione;
- assistenza agli ospiti
nell'espletamento delle normali attività e funzioni quotidiane.
Requisiti di personale
Nel Centro diurno assistenziale
devono essere presenti addetti all'assistenza di base in tutto l'arco di tempo
di apertura del servizio ed in un rapporto di norma di 1 ogni 10 ospiti.
Deve essere altresì assicurata la
presenza dell'infermiere professionale con una presenza programmata in
relazione ai piani individuali di assistenza.
Aiutiamo
gli anziani di Terranova di Pollino(PZ) affinchè possano essere
assistiti nel proprio comune firmando la petizione al link http://www.change.org/it/utenti/49455100
Capacità ricettiva
La Comunità alloggio accoglie, di
norma, fino ad un massimo di 12 ospiti. Le Comunità alloggio per anziani
tendono ad avere le caratteristiche di un normale appartamento
e cercano di ricreare, aiutati dagli oggetti ambientali dell'ospite l'affinità
della casa
d'origine soprattutto nella propria camera. Sono dotate di una sala da pranzo o soggiorno
abbastanza ampio per accogliere i 7 - 12 ospiti, di superficie di almeno 22 m², di camere da letto
preferibilmente con non più di due letti e di servizi
comuni attrezzati in base al numero degli ospiti, quindi con due bagni fino a
10 posti letto, poiché per le strutture fino a 10 posti letto sono sufficienti
le caratteristiche delle civili abitazioni. Ma se viene superato il limite dei 10 posti letto diviene obbligatorio
disporre di camere da letto con non più di due letti, con superficie 12 m² per quelle ad 1 posto letto e di 18 m² per quelle a
2 letti; di disporre di un bagno ogni 4 posti letto, ovvero 3 bagni di cui
almeno 1 ben attrezzato per i disabili.
È sempre richiesto il servoscala (o ascensore) a poltrona o pedana, ovviamente se la
struttura si sviluppa su più piani. Inoltre è previsto anche 1 bagno ad uso
esclusivo del personale. È richiesta la presenza di uno spogliatoio
con armadietti. È sempre necessaria l'autorizzazione sanitaria
preventiva ovvero prima di avviare l'attività.
Definizione
La Comunità alloggio è una
struttura socio-assistenziale residenziale di ridotte dimensioni, di norma
destinata ad anziani non autosufficienti di grado lieve che necessitano di una
vita comunitaria e di reciproca solidarietà.
Finalità
La Comunità alloggio fornisce
ospitalità ed assistenza creando le condizioni per una vita comunitaria,
parzialmente autogestita, stimolando atteggiamenti solidaristici e di
auto-aiuto, con l'appoggio dei servizi territoriali.
Capacità ricettiva
La Comunità alloggio accoglie, di
norma, fino ad un massimo di 12 ospiti.
Requisiti strutturali minimi
- locale soggiorno attrezzato con
pareti o divisori mobili e di dimensioni tali da permettere la realizzazione di
attività diversificate in relazione alle capacità e agli interessi degli
ospiti;
- una zona pranzo;
- una zona pranzo;
- una zona cucina;
- un servizio igienico attrezzato
per la non autosufficienza ogni 4 ospiti.
Tutti gli ambienti sopraindicati
devono essere dotati di ausili ed arredi volti al recupero dei livelli di
autonomia, e devono avere dimensioni tali da permettere la manovra e la
rotazione delle carrozzine e degli altri ausili per la deambulazione.
Requisiti organizzativo-funzionali
Nella Comunità alloggio devono
essere garantiti i seguenti servizi e prestazioni:
- somministrazione pasti in
relazione ai bisogni degli utenti;
- assistenza infermieristica ove
richiesta dai piani individuali di assistenza;
- facilitazione nella fruizione
all'esterno di attività aggregative, ricreativo-culturali e di mobilizzazione;
- assistenza agli ospiti
nell'espletamento delle normali attività e funzioni quotidiane ove necessario
in relazione ai bisogni degli utenti;
- nei momenti della giornata e
della notte in cui non sono presenti operatori, deve essere comunque garantito
l'intervento per eventuali emergenze; a tal fine devono essere individuati uno
o più soggetti referenti con il compito di attivare le risorse necessarie al
bisogno urgente segnalato.
È sempre richiesto il servoscala (o ascensore) a poltrona o pedana, ovviamente se la
struttura si sviluppa su più piani. Inoltre è previsto anche 1 bagno ad uso
esclusivo del personale. È richiesta la presenza di uno spogliatoio
con armadietti. È sempre necessaria l'autorizzazione sanitaria
preventiva ovvero prima di avviare l'attività.
Requisiti di personale
Nella Comunità alloggio deve essere
garantita una presenza programmata di addetti all'assistenza di base .( OSS-OSA-ADB-TSS)
Deve essere altresì assicurata la
presenza dell'infermiere professionale con una presenza programmata in
relazione ai piani individuali di assistenza.
Figure professionali preposte alla direzione
La funzione di direzione delle strutture ad eccezione delle comunità familiari, è esercitata da un laureato in possesso di comprovate competenze di tipo gestionale tali da assicurare le funzioni di competenza.
Figure professionali preposte alla direzione
La funzione di direzione delle strutture ad eccezione delle comunità familiari, è esercitata da un laureato in possesso di comprovate competenze di tipo gestionale tali da assicurare le funzioni di competenza.
Requisiti organizzativi funzionali
Nella Comunità alloggio devono
essere garantiti i seguenti servizi e prestazioni:
- somministrazione pasti in
relazione ai bisogni degli utenti;
- assistenza infermieristica ove
richiesta dai piani individuali di assistenza;
- facilitazione nella fruizione
all'esterno di attività aggregative, ricreativo-culturali e di mobilizzazione;
- assistenza agli ospiti
nell'espletamento delle normali attività e funzioni quotidiane ove necessario
in relazione ai bisogni degli utenti;
- nei momenti della giornata e
della notte in cui non sono presenti operatori, deve essere comunque garantito
l'intervento per eventuali emergenze; a tal fine devono essere individuati uno
o più soggetti referenti con il compito di attivare le risorse necessarie al
bisogno urgente segnalato.
Inoltre
1. Nella
struttura deve essere identificato un referente responsabile del servizio. Tale
figura deve essere disponibile e
facilmente rintracciabile al fine di potere intervenire per fare fronte
ad eventuali situazioni problematiche e per rispondere ai bisogni degli ospiti
e/o dei famigliari.
2. Per ogni turno del personale addetto alla
struttura deve essere sempre presente almeno una unità in possesso di qualifica
tecnica riconosciuta di socio-assistenziale (Operatore Socio Assistenziale,
Operatore Socio Sanitario, Operatore Tecnico Assistenziale, Addetto Assistenza
di Base,) o con un curriculum professionale, da cui si possa evincere una
esperienza di almeno un anno di lavoro, nell’ambito della assistenza a persone
anziane non autosufficienti o disabili.
3.
Presso
la struttura deve essere presente e disponibile per i controlli del Comune un
apposito registro aggiornato, con pagine numerate, su cui vengono annotati i
nominativi degli utenti, le loro generalità, il giorno dell’entrata, i periodi
di assenza e la motivazione della stessa, il giorno della eventuale dimissione
definitiva, i numeri di telefono di riferimento per eventuali necessità ed il
nome del medico curante.
4.
Deve
essere presente altresì e disponibile per i controlli del Comune, una cartella
socio-sanitaria individuale con incluso:
a.
il piano assistenziale individualizzato con aggiornamenti
successivi;
b.
le terapie in corso con gli aggiornamenti del medico
curante, gli orari e le modalità di somministrazione dei farmaci (competenze
infermieristiche o OSS)
c. le
situazioni significative che emergono nell'arco della giornata.
5. A disposizione in ogni struttura deve
inoltre essere presente la seguente documentazione:
a)
dichiarazione
dell' avvenuta valutazione dei rischi per operatori ed utenti, dell'adozione
delle misure necessarie e della avvenuta formazione del personale ex Dlgs
626/94 anche ai sensi di DM 10.03.98 e
con specifico riferimento anche agli aspetti di prevenzione incendi , certificazione
di conformità dell' impianto elettrico ai sensi di L 46/90 o in alternativa,
per impianti preesistenti, relazione di verifica effettuata da tecnico
competente, fermo restando l'obbligo di
effettuare la regolare manutenzione;
b)
certificazione
di conformità dell'impianto termico ( se potenzialità uguale o inferiore a 35
kW) o collaudo ISPSEL o domanda di collaudo (per potenzialità superiori);
c)
attestati e titoli del personale.*